La sentenza del TAR del Veneto che ieri ha accolto il ricorso del Comitato Cittadini contro l’ampliamento della Discarica Cà di Capri a Lugagnano e ha annullato la delibera regionale che l’aveva autorizzato, ha creato – come era prevedibile – un vero terremoto nella politica di Sona.
Sui significati di questa sentenza siamo andati a sentire Enrico Cordioli (nella foto), Consigliere Comunale di PD-Nuove Prospettive, che nel corso del Consiglio Comunale del 12 marzo scorso aveva proposto una mozione per impugnare la Delibera Regionale. Mozione contro cui aveva votato la maggioranza e si era astenuto il resto della minoranza.
Consigliere Cordioli, quale la sua prima reazione alla notizia dell’esito del ricorso del Comitato dei Cittadini?
Siamo ovviamente soddisfatti per la sentenza, che premia l’impegno del Comitato e conferma la bontà della nostra posizione per una vera messa in sicurezza della discarica.
In Consiglio comunale era stato molto criticato, sia dalla maggioranza che anche dai banchi dell’opposizione, per il comportamento che aveva tenuto in sede di voto sul ricorso sulla discarica. Era stato accusato di non aver mantenuto un accordo che era stato preso in maniera unanime. Cosa si sente di dire oggi su quell’episodio?
Si potrebbe parlare di una rivincita per le troppe ed avventate polemiche suscitate durante e dopo il Consiglio Comunale. Oltre le incomprensioni, credo che la mia posizione sia stata coerente con il chiaro appoggio al Comitato Cittadini. Spiace che allora, né la maggioranza né le altre minoranze, abbiano colto la gravità del pericolo ambientale che costituisce la discarica Ca di Capri e siano rimaste a guardare dall’esterno una battaglia che ora potrebbe essere una vittoria di tutti. Convinti di questo, anche dopo le polemiche, abbiamo continuato ad essere propositivi, chiedendo che il Comune affiancasse il Comitato nel ricorso al TAR o presentando un ricorso al Presidente della Repubblica. Purtroppo i nostri appelli sono rimasti inascoltati. Mi sento però di fare ancora una volta un appello: siamo ancora in tempo per riconoscere gli errori e intraprendere un percorso condiviso e partecipato. Se c’è umiltà e rispetto, le responsabilità delle scelte difficili possono, anzi, devono essere condivise.
Il piano di Rotamfer è quindi stato bocciato. Al di là di eventuali ricorsi della ditta che gestisce il sito, come secondo lei va chiusa la vicenda Cà di Capri?
Abbiamo sempre sostenuto che si dovesse arrivare ad una chiusura della discarica con la messa in sicurezza ordinata dalla magistratura. Il TAR, anche su questo punto, è stato molto chiaro nel precisare che il completamento della discarica dovrà avvenire solamente con rifiuti inerti e non con il car-fluff, considerato altamente pericoloso e all’origini degli incendi.
Ed ora quindi quale dovrebbe essere il comportamento che dovrebbe tenere l’Amministrazione Comunale?
Credo e spero che l’Amministrazione voglia rivedere la propria posizione assumendo il peso di una scelta vera e chiara. Il Comune di Sona dovrà sorvegliare l’applicazione della sentenza, rivedendo eventuali accordi con la proprietà, di cui ancora non sappiamo nulla, e coinvolgendo il Comitato in ogni scelta futura. Con tutta probabilità Rotamfer appellerà la sentenza e spero proprio che questa volta anche il Comune di Sona abbia capito da che parte stare.