Negli scorsi giorni il teatro parrocchiale di Bussolengo ha ospitato la presentazione dello strategico progetto di conversione irrigua tra Chievo e Bussolengo. Sul palco a dettagliare l’opera, che interesserà ben 950 ettari di terreno, il Consorzio di Bonifica Veronese. Presenti in sala anche il vicesindaco Giovanni Amantia e l’assessore Claudio Perusi.
Ad introdurre l’illustrazione del progetto, davanti ad una platea numerosissima con persone anche in piedi, è stato l’ing. Roberto Bin, direttore generale del Consorzio di Bonifica Veronese. “L’opera – ha spiegato Bin, dopo aver ricordato il percorso normativo che ha portato al finanziamento dell’intervento – non solo raggiungerà molteplici e importanti obiettivi per l’esercizio irriguo, ma dischiude anche ricadute positive in ambito urbanistico: Riconversione ed efficientamento dell’attuale sistema irriguo; risparmio idrico, fino a un metro cubo al secondo in meno; riduzione delle perdite e produzione di energia rinnovabile”.
Il progetto si compone, sostanzialmente, di tre interventi, apparentemente distinti tra loro ma che in realtà, sfruttando al meglio le opportunità offerte dal territorio e dalle infrastrutture irrigue esistenti, si integrano l’un l’altro per dare luogo ad un modello assolutamente sostenibile di gestione della risorsa idrica.
Ad illustrare le caratteristiche dell’intervento è stato l’ing. Andrea De Antoni, direttore tecnico del Consorzio: “Il progetto prevede la conversione irrigua di 950 ettari nei Comuni di Verone e Bussolengo, serviti a scorrimento in parte dall’ex Consorzio Agro Veronese e in parte dall’ex Consorzio Adige Garda. Grazie all’irrigazione in pressione si potrà quindi contare su un risparmio del 50% dell’acqua utilizzata ed inoltre parte dell’energia necessaria al sollevamento, fino al 60%, verrà fornita dal nuovo impianto idroelettrico del Chievo, con conseguente riduzione delle spese”.
“Procederemo – ha proseguito De Antoni – con l’ammodernamento del canale Diramatore di San Giovanni per un tratto di circa due chilometri, per raggiungere il risultato di ridurre le perdite della fatiscente struttura attuale, e realizzeremo una centralina idroelettrica ad acqua fluente finalizzata a utilizzare il salto ricavato dalla ricalibratura per produrre energia rinnovabile per oltre un milione di kWh durante la stagione irrigua”.
“Basta osservare le condizioni dell’Adige e del lago di Garda in questi giorni per rendersi conto della gravità della situazione idrica che stiamo vivendo – ha concluso il direttore tecnico del Consorzio di Bonifica, dopo le numerose domande arrivate dal pubblico su costi, oneri a carico degli agricoltori e tempi di realizzazione -. Se oggi dovessimo aprire l’irrigazione non potremmo prelevare dall’Adige nemmeno un metro cubo d’acqua. Le conversioni irrigue da scorrimento a pressione che il Consorzio di Bonifica sta realizzando in diverse aree della provincia veronese sono l’unica risposta possibile a cambiamenti climatici diventati ormai endemici”.
L’importo complessivo dell’intervento è di 24 milioni e 300mila euro, interamente finanziati con fondi del Piano Nazionale Ripresa Resilienza. I bandi di gara per l’affidamento dei lavori sono già stati pubblicati e la conclusione dei lavori è prevista per l’apertura della stagione irriga 2026.