“Attenzione completa alle famiglie”, il nuovo Parroco don Giovanni Ottaviani ha fatto il suo ingresso canonico a Lugagnano

“Ma cosa farà il nuovo Parroco di Lugagnano? – ha indicato Monsignor Giovanni Ottaviani, nel passaggio centrale della sua omelia nella messa di ingresso come Parroco a Lugagnano domenica 13 ottobre -. Vi dico che il punto di partenza e l’attenzione primaria saranno per le famiglie. Perché nella famiglia vi è tutto, dai bambini agli anziani, dai momenti lieti ai momenti difficili”.

La giornata di festa per l’ingresso canonico a Lugagnano si era aperta, prima della messa, in piazzetta Brigata Alpini, con il saluto della comunità civile attraverso le parole del Sindaco Gianluigi Mazzi.

Presenti in piazza con il Sindaco ad accogliere il nuovo Parroco anche amministratori di maggioranza e di minoranza, autorità militari, i corpi d’arma di Lugagnano, la banda di Sona che ha reso solenne il momento con la sua musica, tante associazioni del paese e della parrocchia e molti cittadini.

“La nostra comunità si trova ad affrontare inedite sfide culturali, sociali ed economiche a causa delle profonde trasformazioni e dei numerosi cambiamenti in corso qui e in tutta Italia. Da parte dell’amministrazione comunale possiamo assicurarle – ha spiegato il Sindaco Mazzi, rivolgendosi a don Giovanni – che garantiremo la massima disponibilità alla collaborazione, all’ascolto, al confronto e al sostegno per il bene di tutti. Insieme per il bene comune, per raggiungere gli obiettivi che lei Parroco, ed io Sindaco, vogliamo e dobbiamo alle persone del territorio. Le consegno una nuova comunità, noi siamo pronti a grandi sfide e a camminare assieme”.

Dopo la consegna del gagliardetto del Comune, si è formato il corteo che lungo la via principale ha quindi raggiunto la chiesa per la messa di ingresso solenne.

A condurre l’inizio della celebrazione Monsignor Roberto Campostrini, Vicario Generale del Vescovo Zenti, che ha accolto il nuovo Parroco moderatore don Giovanni Ottaviani, nella sua nuova parrocchia. E con lui il Coparroco don Pietro Pasqualotto. A concelebrare anche altri sacerdoti, tra i quali i Parroci di Sona don Giorgio Zampini e di Palazzolo don Giovanni Bellesini.

A portare gli auguri al nuovo Parroco a nome dell’intera comunità parrocchiale è stato Ivan Marchi, Presidente dell’Azione cattolica di Lugagnano.

Don Giovanni Ottaviani durante la sua messa di ingresso nella parrocchia di Lugagnano.

“Vengo a voi con entusiasmo e trepidazione – ha esordito un sorridente don Giovanni Ottaviani in apertura della sua omelia -, ma anche con tutti i miei limiti, per i quali chiedo già da ora la vostra comprensione e la vostra correzione fraterna”

Dopo aver ringraziato i suoi ormai ex parrocchiani di Bardolino, le suore di Lugagnano “che già mi hanno accolto come mamme”, i sacerdoti che l’hanno preceduto a Lugagnano con un particolare riferimento a don Antonio Sona e tutti coloro che sono stati artefici della giornata di festa, don Giovanni è passato al cuore del messaggio che ha voluto lanciare nel suo primo intervento da Parroco nella sua nuova chiesa.

“Qual è il ruolo del sacerdote nella comunità? – Ha chiesto don Giovanni ai suoi nuovi parrocchiani in ascolto -. Se vi lasciassi parlare riceverei tante risposte differenti. In questi mesi ho riflettuto molto su questo tema. E ho trovato un orientamento chiaro nel Vangelo di Giovanni, e voglio che questo sia lo stile con il quale noi sacerdoti saremo in mezzo a voi. Nel sepolcro vuoto Giovanni non si fermò alla pietra smossa e al sudario abbandonato ma vide altro e vide oltre: ecco quale deve essere il ruolo del sacerdote nella comunità, essere il primo credente, aiutando tutti a credere e a leggere la realtà che ci circonda con i criteri e la parola di Dio. Per far scoprire il senso divino delle cose, ricordando in ogni circostanza che Dio è con noi, sempre”.

Dopo aver indicato la centralità della famiglia nella sua opera pastorale a Lugagnano, don Giovanni ha aggiunto che “per il resto seguiremo le indicazioni pastorali della Diocesi, che prevedono per i prossimi anni una riflessione su tre verbi della Parabola della vigna e dei tralci: rimanere, condividere e gioire. Siamo tutti chiamati a rimanere uniti a Gesù, condividendo la fede con chi ci sta accanto, con testimonianze di carità materiale e spirituale, collaborando con istituzioni, associazioni, gruppi e singoli privati. Sforzandoci di gioire anche in questa società difficile e distratta, con il coraggio di percorrere la via della fede, della carità e della speranza. Papa Benedetto XVI ha dedicato a queste virtù teologali tra Encicliche, che avremo modo di approfondire assieme”.

Al termine della celebrazione, dopo un bagno di folla e qualche foto di gruppo, si è tenuto un bel momento di festa presso il parco giochi parrocchiale, a coronare una giornata speciale per Lugagnano.

Sul numero del Baco in edicola in questi giorni trovate un’ampia intervista a Don Giovanni Ottaviani, che parla della sua storia personale e delle sue idee per Lugagnano.

Le foto del servizio sono di Mario Pachera.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.