A Lugagnano e a San Giorgio manca l’ADSL. Da anni lo stiamo scrivendo. Che manchi del tutto la connettività non è vero tuttavia: basta rifarsi alle aziende che la propongono via etere, ovvero la cosiddetta connettività wireless. Ma l’ADSL, quella di Alice, per intenderci, o di Valentino Rossi, che promettono 20 Mega a costi inferiori ai 25 Euro mensili, quell’ADSL non c’è. E sapete quante opportunità ci sono nell’avere quel livello di velocità?
Si sa che il nostro comune ha scontato e sta scontando una politica sulla copertura ADSL che non ha soddisfatto due delle sue 4 frazioni: Lugagnano e San Giorgio. Su Lugagnano la cosa appare ancora più singolare, essendo questo un paese ormai da 8 mila abitanti, con incredibili potenzialità (quanti studenti ha? Quanto giovani ha? Quante aziende ha?) che lo portano ad essere colpevolmente trascurato per l’ADSL.
Ora, però, si può cavalcare una opportunità. Si sta concretizzando un intervento pubblico per la banda larga, una sorta di “legge obiettivo” che dovrebbe essere inserita nella manovra estiva di Tremonti.
Ecco le misure allo studio. La prima riguarda gli incentivi all’uso di internet perché si trasferiranno su questo mezzo molti servizi della pubblica amministrazione, facendo così crescere in modo virtuoso gli investimenti in banda larga, proprio perché ce ne sarà più necessità. Una seconda misura cerca di venire incontro alle esigenze di Telecom Italia e degli altri operatori: il problema sta nel fatto che un buon 70% dei costi di cablaggio è negli scavi. Se comuni e municipalizzate mettessero a disposizione i loro “cavidotti” (fognature, strade, …) la copertura con la banda larga diverrebbe più semplice ed economica.
Ultimo punto che potrebbe riguardarci: finanziamenti diretti ai collegamenti in fibra ottica tra il cosiddetto backbone (le linee primarie) e le centrali telefoniche. A Lugagnano c’è proprio questo problema: il backbone è distante (Caselle, Bussolengo, Verona…) e la nostra centrale non è collegata se non con costi molti elevati.
La palla, quindi, passa nel campo della politica e della pressione che saprà fare: una filiera monocolore dal Comune, alla Provincia, alla Regione per finire con lo Stato dovrebbe essere un vantaggio. Almeno così ci è stato detto.