Si è conclusa nella notte tra il 26 ed il 27 marzo – dopo ben sei ore di discussione in Consiglio Comunale – l’adozione del Piano di Assetto del Territorio del Comune di Sona.
Ad animare da subito la serata ci si erano messi i militanti del Movimento Cinque Stelle di Sona, che stazionavano fuori dalla sala Consigliare con striscioni “No PAT”, campanacci e trombette. In sala da registrare, al contrario di quanto accade usualmente, una forte presenza di pubblico. Sugli scranni unico assente il Consigliere di Maggioranza Boninsegna.
Il clima è di tensione, tanto da spingere il Sindaco Gualtiero Mazzi a ricordare a tutti i presenti che – in forza del Regolamento del Consiglio Comunale – le persone in sala non possono intervenire né commentare e che è facoltà del Presidente dell’Assemblea di allontanare chiunque in qualche maniera disturbi i lavori, anche tramite l’opera del Comandante della Polizia locale, che è infatti presente.
Dopo un intervento del Consigliere Carmelo Pantano, che comunica che non uscirà il prossimo numero del giornalino comunale “Il Nostro Comune” e che esprime una valutazione politica sul nascere di nuove liste civiche sul territorio, salutandole come una forma alta di democrazia, si torna alla discussione sul territorio.
Primo argomento è quello della riduzione a 50 metri delle fasce di rispetto dei cimiteri del Comune, tema sul quale si assiste ad uno scontro tra opposizione – che sostiene che siano atti preliminari alla concessione di nuove lottizzazioni – e il Sindaco che indica come si tratti solo di adeguamenti di legge.
Il Sindaco quindi chiede ai Capigruppo, ottenendone l’assenso, di passare subito alla discussione del PAT, il vero tema della serata, anticipando l’ordine del giorno.
Ad introdurre l’argomento è proprio il Sindaco Gualtiero Mazzi che, come fatto nel corso della serata di presentazione alla cittadinanza dello scorso 14 marzo, ricorda che il PAT è uno “strumento urbanistico che da quasi quindici anni i cittadini e il territorio attendevano per lo sviluppo. Si tratta di una proposta del Sindaco e della sua maggioranza che fa la sintesi di tutte le richieste accumulatesi negli anni da parte dei propri residenti e di quanti avevano delle aspettative nel territorio di Sona. Una proposta concordata e controfirmata con Provincia e Regione e che rappresenta una base concreta di lavoro, durato oltre un paio di anni, da sottoporre a tutti i portatori di interesse che possono nei limiti assegnati dalle normative proporre modifiche ed integrazioni o semplicemente osservazioni o raccomandazioni. Un punto di partenza quindi concreto – ha proseguito Gualtiero Mazzi – sul quale ora è più facile confrontarsi con tutti quelli che lo chiederanno a me, agli altri amministratori, agli uffici per dare un occasione di sviluppo sostenibile alla nostra realtà comunale migliorando con programmazione i nostri servizi. Un solo rammarico è quello di non essere riuscito a presentarlo prima ma, a differenza di altri che mi hanno preceduto questa Amministrazione il PAT l’ha iniziato e ora ha concluso la sintesi presentandolo alla cittadinanza prima nella assemblea pubblica e successivamente in Consiglio Comunale”. Il Sindaco quindi offre massima disponibilità ad incontrare da ora in poi cittadini e associazioni per ricevere indicazioni e dare spiegazioni. “Sono inoltre pronto a dedicare dei momenti specifici di approfondimento sul PAT – ha spiegato – ai vari gruppi consigliari, in quanto portatori di istanze collettive. Voglio infine ringraziare gli amministratori e i tecnici per il grande lavoro svolto”.
Dopo lui ad intervenire sono i due tecnici presenti dello Studio di Progettazione a cui è stata affidata la redazione dello strumento urbanistico: l’Architetto Bighelli e l’Architetto Salvetti. I due illustrano le varie fasi nelle quali si è articolato il lavoro e ne indicano le linee guida e le caratteristiche di massima. La parola quindi passa ai Consiglieri Comunali.
Primo ad intervenire è Mirko Ambrosi della Lista Civica L’Incontro, che esordisce con una caustica ironia. “Torno indietro cinque anni, alla campagna elettorale del 2008. Durante quelle settimane la parola sulla bocca di tutti i candidati era il PAT. Ci troviamo questa sera, a distanza di cinque anni, qui riuniti, finalmente, per la sua adozione. E’ vero, cinque anni sono tanti, vista l’importanza del documento e vista l’importanza che ne era stata data in campagna elettorale, sarebbe stato meglio darsi un po’ più da fare, maggioranza e minoranza. Inutile però recriminare, l’importante è che finalmente lo si possa adottare. E poi non dimentichiamoci che si tratta pur sempre del piano che deciderà il futuro dei nostri territori per i prossimi lustri, quindi forse è stato un bene averci messo più del tempo del previsto, abbiamo potuto così controllare al meglio tutta la documentazione, analizzare le mappe, valutare meglio le eventuali zone di espansione e le zone di rispetto o di tutela ambientale. La commissione che è stata istituita ad hoc proprio per questo documento ha saputo lavorare nella maniera migliore, coadiuvata anche da tutti gli uffici tecnici che hanno fornito tutte le carte aggiornate. Insomma, penso di poter parlare a nome dei miei amici de L’Incontro e, azzardo, anche a nome dei colleghi di minoranza e maggioranza, quando affermo che quello che si andrà ad adottare oggi è il migliore Piano di Assetto del Territorio possibile per il comune di Sona. Ecco – indica Ambrosi – questo sarebbe stato il discorso che mi sarebbe piaciuto fare questa sera. Il discorso che, in realtà, in un Comune normale, con una Giunta normale, qualcuno di voi avrebbe dovuto fare questa sera. Ma, inutile nascondercelo, questo non è un Comune normale o, meglio, questo Comune non ha una Giunta normale. Cinque anni sono passati e del PAT non si è fatto nulla. Nulla è stato fatto, perlomeno alla luce del sole. Nulla”.
“E’ stata istituita una commissione consiliare – dichiara il Consigliere de L’Incontro – composta da nove Consiglieri oltre che da un Assessore, proprio con l’intento di redigere la bozza di questo PAT. Commissione che sì e no si sarà trovata tre volte e, diciamo pure per niente, visto che il povero Presidente ed ex Consigliere Giovanzana non è riuscito a farsi dare nemmeno la più basilare documentazione dai propri uffici comunali. Pensavo inizialmente che il problema fosse lui, e della sua volontà di boicottarlo assieme alla maggioranza, ma devo scusarmi con Alberto Giovanzana perché, dopo tutti questi mesi, ho capito che le ragioni erano altre, le ragioni che non permettevano a noi consiglieri, di maggioranza e di minoranza indistintamente, di accedere ad una documentazione aggiornata era il fatto che il PAT dovevate farlo come volevate voi, senza intralci. Dopo la soppressione di questa commissione, che ripeto era inutile per come ha lavorato, non si è più saputo nulla. Ho perso il conto delle volte che in Consiglio Comunale è stato chiesto al Sindaco di ricevere le documentazioni sul PAT dagli uffici comunali ed ho perso anche il conto delle volte che il Sindaco ha rassicurato che avrebbe fatto avere il tutto per tempo. Evidentemente il Sindaco ha perso il conto delle promesse fatte… Ricordo che, come commissione ecologia, addirittura siamo stati convocati almeno tre volte per la redazione del regolamento per lo spargimento dei liquami… avete voluto sentire il nostro parere per capire come fosse meglio spargere il letame nei campi ma non avete voluto sapere come la pensavamo sul futuro dei nostri territori…”.
Successivamente il Consigliere Ambrosi inizia l’analisi della documentazione del PAT, segnalando alcune incongruenze tra le quali una – clamorosa – che verrà sottolineata sostanzialmente in tutti gli interventi. “Innanzitutto un dubbio – illustra infatti Ambrosi -: chi ha redatto questo piano sa che si sta parlando di Sona? Lo chiedo perché nella relazione tecnica, a pagina 5, nella premessa, non si parla del comune di Sona ma di quello di Angiari (vedi immagine sopra), capisco che vi siate impegnati in questi anni, ma per fortuna, però, non siamo ancora territorio depresso. Che poi, presumendo si tratti di un copia/incolla mal riuscito, di un refuso, mi aspetterei che per oltre 200.000 euro si facesse una relazione ad hoc e non adattarne una esistente”. Il Consigliere prosegue poi indicando come siano citati dati assolutamente non aggiornati e soprattutto l’assoluta assenza di previsioni di aumento di servizi a fronte dell’aumento di residenti. “Come si può parlare di qualità della vita, che intendo anche come possibilità di incontrarsi, di scambiare opinioni, di avere luoghi di incontro, se in paese di Lugagnano e Palazzolo sono assenti delle sale civiche? Se a Palazzolo, dove c’è un’unica area rimasta ancora da fabbricare in centro paese, che sarebbe utile per il tanto promesso centro civico, si vogliono fare dei parcheggi in cambio di aree residenziali? Si parla anche di “cammino fin qui intrapreso per la tutela della società e dell’ambiente”… sono curioso di conoscerlo. Bisognerebbe chiedere ai cittadini se la qualità della vita in questi 10/20 anni è rimasta la stessa, è migliorata o è peggiorata”.
Dopo di lui a prendere la parola è il Consigliere del Gruppo Misto Gianmichele Bianco, che sottopone letteralmente ad una minuziosissima vivisezione la Relazione Tecnica al PAT (scaricabile integralmente cliccando qui). Innanzitutto Bianco spiega che “con la previsioni di questo PAT la frazione di Lugagnano con i suoi 3734 abitanti per chilometro quadrato diventa il 44esimo paese in assoluto in Italia come densità abitativa, davanti a città come Firenze. Il 44esimo! Addirittura se consideriamo le città sopra i sessantamila abitanti Lugagnano sale al settimo posto in assoluto”. Ma poi gran parte del lungo ed articolato intervento del Consigliere si concentra soprattutto sui dati che sono stati utilizzati per la redazione del Piano. “I confronti si fanno sempre su riferimenti temporali omogenei, altrimenti sono semplicemente privi di valore. Qui saltiamo dal 2007 al 2004 ed addirittura al 2001. Ne risulta che Sona è un luogo atemporale”. “Gli esempi da fare – prosegue Bianco – sono veramente tantissimi. La situazione civica citata è quella del 2004, i dati sul numero di famiglie insediate sono del 2001. I dati sull’occupazione, che è definita ‘in crescita’, sono del 2001! – e qui Bianco alza il tono – del 2001! Ma vi rendete conto cosa è successo dal 2001 ad oggi? Vi rendete conto che è cambiato il mondo da allora? Anche il numero delle imprese presenti è del 2001! Ma come è possibile pianificare i bisogni del territorio e della comunità lavorando su dati che sono del tutto privi di significato? E’ evidente a tutti che le analisi che derivano da certi dati non possono che essere del tutto sbagliate”.
“Ma non è finita qui, è tutto un disastro – prosegue il Consigliere -. Se si parla di turismo ci cita un aumento ‘dal 2001 a 2003’, ci rendiamo conto? Se poi passiamo ad un tema strategico e fondamentale, quello della scuola, c’è veramente da disperarsi. Pensate che i dati citati sono quelli dell’anno scolastico 2004/2005! Ora finalmente capisco caro Sindaco perché non vuoi costruire nuove scuole ma una nuova caserma: ti affidi a dei dati che fotografano una scuola che ormai è preistoria. Si parla poi di energie alternative, di fotovoltaico, e ci si basa anche qui su dati del 2004. Ma ci rendiamo conto che nel 2004 il fotovoltaico lo trovavi forse solo a Berlino? Che quei tre o quattro che lo avevano a Sona sembravano dei visionari? Come possiamo ragionare di energia in questa maniera? Stessa cosa per la raccolta dei rifiuti, si ragiona attorno a quanto ha prodotto ogni cittadino dal 2002 al 2003… dal 2002 al 2003! E non parliamo del trasporto pubblico, di cui si fotografa lo stato nel 2003! E dire Sindaco che lei è anche Assessore Provinciale ai Trasporti. Altra chicca che trovo in questa Relazione sono le percentuali: quando si parla dei nuovi insediamenti futuri trovate che il 47% vanno a Lugagnano, il 35% a Sona, il 20% a Palazzolo ed il 15% a San Giorgio. Percentuali che se le sommate fanno… il 117%! Ma ci rendiamo conto? Ma qualcuno l’ha letta questa Relazione? Assessori e Consiglieri di Maggioranza, ma l’avete letto questo testo che state per approvare?”.
“Quindi per chiudere – termina Gianmichele Bianco – da quanto scrivete nella Relazione al PAT a Sona ricaviamo tutta una serie di dati positivi, con l’occupazione che cresce e attività imprenditoriali che aumentano. Ma poi nelle ultime dieci righe della Relazione terminate sostenendo che siamo in recessione. Ma dove prendete quel dato se nelle precedenti 27 pagine fornite un quadro completamente differente? Dovreste dire, per continuità logica, che va tutto a meraviglia e che abbiamo bisogno di mille nuovi capannoni. Nel vostro Piano non esiste poi un numero uguale che quantifichi la popolazione di Sona, non c’è n’è uno uguale! Se all’università una studentessa mi venisse con una relazione del genere dovrei rispedirla a casa per direttissima”.
A seguire l’intervento del Consigliere de L’Incontro Giovanni Forlin, che insiste sui dati vecchi sui quali è basato il Piano, chiedendosi “come possiamo pianificare il futuro lavorando su un’immagine del Comune che non corrisponde alla realtà attuale?”. Dopo di lui anche Gianluigi Mazzi del Gruppo Misto e Marco Aldrighetti de L’Incontro, che ricorda come “Stiamo decidendo anche il futuro sociale non solo quello urbanistico del nostro Comune. Anche per questo, far partecipare la cittadinanza era determinante”.
Ad intervenire è quindi Renato Farina del Gruppo Misto, che ribadisce la sua convinzione che sarebbe importante “non forzare le cose e lasciare alla nuova amministrazione il compito di verificare, analizzare, condividere con la comunità e poi approvare questo importante strumento urbanistico. Il progetto preliminare del PAT, in discussione ora, dovrebbe essere il riassunto di una serie di iniziative coinvolgenti tutte le realtà del nostro Comune. Un vestito che la comunità sente a sua misura. Gli articoli introduttivi della legge regionale 11/2004 vanno in questa direzione. Purtroppo diverge dall’idea del Sindaco e della sua maggioranza che hanno preferito fare esattamente il contrario. Abbiamo avuto alcuni giorni fa un CD con una documentazione lunga e non facile da decifrare. Il tempo molto breve che abbiamo avuto – spiega Renato Farina – non è di certo un aiuto. Mentre leggevo la documentazione mi domandavo: quale motivazione possono avere il Sindaco e la sua maggioranza a preparare un documento così importante a tavolino con appena due presentazioni pubbliche in tutti questi anni? Nell’ultimo incontro pubblico peraltro il vicesindaco Caliari ha usato quella bruttissima frase secondo la quale il PAT è considerato come una ‘finanziaria’… un’espressione più infelice non poteva usarla e spero che il Sindaco la corregga. Certamente non mi esprimerò questa sera sul progetto ma mi riservo di fare, con l’aiuto di tecnici urbanisti, tutte le osservazioni che riteniamo utili per fare in modo che il PAT diventi uno strumento conosciuto e partecipato”.
“Esprimo ora – prosegue il Consigliere Farina – una riflessione sugli Accordi di Programma perché su quelli, a mio avviso, bisogna prendere decisioni più veloci rispetto alla approvazione del PAT. Certamente riteniamo gli Accordi utili per fare opere pubbliche nel Comune e senza questo strumento qualsiasi amministrazione non riuscirebbe a sviluppare alcun intervento. Questo significa svendere o cementificare il territorio? Pensiamo di no, ma significa invece gestire il territorio con il ‘senso del buon padre di famiglia’ e questo può avvenire sono nella trasparenza. Uno di questi Accordi di Programma è quello relativo all’Azienda agricola “Antico Rustico” in località Bellavista a Palazzolo. Quegli Accordi di programma sono regolati dalla Legge Regionale 35 del 2001, che scavalca completamente la possibilità di approvare ed emendare da parte del Consiglio Comunale in quanto l’opera è considerata come strategica, di interesse regionale e quindi con approvazione diretta dalla Regione. Riteniamo che l’opera di riferimento, a cui questo accordo somma la relativa compensazione, 292.500 euro, non sia di interesse strategico per la Regione Veneto ma solo per il Comune. Per questo motivo chiediamo che la delibera comunale di approvazione di quegli Accordi venga modificata per permettere agli organi elettivi del Comune e ai singoli cittadini di poter fare le proposte che si ritengono più opportune. Se non si fa questa modifica la comunità di Sona perde un diritto importante con un pericoloso impoverimento democratico. Un’ultima considerazione: la comunità di Palazzolo non vuole la lottizzazione ‘Antico Rustico’, l’ha manifestato in modo chiarissimo, bisogna quindi toglierla dalla delibera. La volontà della popolazione bisogna ascoltarla e questo non è perdita di autorità ma saggia rappresentazione del potere”.
Nelle repliche i due tecnici dello Studio di Progettazione che ha redatto il PAT spiegano, tra le altre cose, che alla percentuale del 117 % indicata dal Consigliere Bianco in realtà non ci si arriva, perchè nel 35 % vanno sommati già il 20 e il 15 di Sona e Palazzolo. E che sono stati raccolti soltanto dati che fossero certificabili in maniera sicura alla data della redazione del documento, che risale a qualche mese fa. Obiezione alla quale i Consiglieri di minoranza Gianmichele Bianco e Gianluigi Mazzi hanno risposto che di dati certificabili come sicuri ce n’erano anche di più recenti, anche a disposizione del Comune.
A chiudere prima del voto è ancora il Sindaco Gualtiero Mazzi. “Questo Piano è una base di partenza concreta, concordata con Provincia e Regione. E’ qualcosa di tangibile su cui ora possiamo confrontarci. La normativa infatti prevede che la fase di concertazione si apra dopo l’adozione. La stessa procedura era stata seguita con il Masterplan: c’era stata una proposta della maggioranza poi integrata e modificata grazie agli spunti della minoranza. Faccio inoltre notare che nel PAT vengono richiamati anche due importanti interventi su via Sacharov a Lugagnano: il rifacimento del ponte autostradale e la realizzazione di una rotonda, che sorgerà sul territorio di Verona. Saranno entrambi a carico di Autostrade e faranno risparmiare al Comune di sona circa un milione e mezzo di euro. “Quindi – dichiara il primo cittadino rivolgendosi alle minoranze – l’auspicio è quello di poter affrontare serenamente il tempo che ci resta da amministrare. Abbiamo ancora due mesi davanti, possiamo lavorare bene”.
Attorno alle 1.30 di notte si arriva quindi al voto, che vede la maggioranza votare compatta per il sì e la minoranza votare contro, con l’eccezione di Renato Farina che si astiene. PAT quindi adottato.