Venerdì 16 giugno, nella prima seduta del nuovo consiglio comunale di Sona, la tensione emotiva accumulata in una campagna elettorale intensa e, in alcuni momenti, anche molto pesante era ancora tutta da sciogliere.
Certo, la soddisfazione dei vincitori, guidati dal neosindaco sorridente e a tratti anche molto emozionato Gianfranco Dalla Valentina, era del tutto visibile, ma era anche evidentemente percepibile la delusione di coloro che sono usciti dalle elezioni come perdenti per uno scarto di soli 145 voti, e che ci hanno comunque tenuto in più occasioni a rivendicare con orgoglio le scelte fatte negli ultimi mesi.
Da entrambe le parti, una consapevolezza emotivamente rilevante: il risultato uscito dalle urne ha ribaltato e rimescolato equilibri politici, ma anche relazionali, che hanno caratterizzato la vita amministrativa comunale degli ultimi cinque, se non addirittura dieci, anni.
Un ribaltamento e un rimescolamento chiaramente espressi dai nuovi posti occupati in sala consigliare dai volti noti della politica locale: ora troviamo Corrado Busatta, il candidato sindaco uscito sconfitto al ballottaggio, e Antonella Dal Forno seduti alla destra della sala, cioè nei banchi della minoranza, quando invece negli anni ci eravamo abituati a trovarli seduti fra i consiglieri di maggioranza.
Il passaggio inverso è quello fatto dal leghista Edgardo Pesce, che nell’ultimo mandato era seduto all’opposizione e che invece d’ora in avanti, dopo essere stato nei banchi dei consiglieri di maggioranza per la prima parte della seduta consiliare, troveremo nei banchi centrali nel ruolo di presidente del consiglio; e nei banchi centrali troviamo anche Orietta Vicentini, Paolo Bellotti e Maurizio Moletta che da consiglieri di maggioranza sono ora diventati assessori, accanto a Monia Cimichella e Roberto Merzi che sono invece rimasti nel posto ricoperto durante l’ultimo mandato, come il consigliere Nicolò Ferrari che rimane seduto all’opposizione.
Proprio fra i banchi dell’opposizione spicca la sedia vuota di Carlo Antonio Mazzola, uno dei candidati sindaci al primo turno, assente alla prima seduta del nuovo consiglio comunale.
Ci sono anche alcuni volti nuovi fra i consiglieri, e forse loro sono quelli che maggiormente si godono l’emozione positiva di questa esperienza politica, non avendo la percezione vissuta di cosa veramente possa significare per altri amministratori, dal punto di vista non solo politico ma anche relazionale ed emotivo, prendere posto in questo nuovo assetto della sala consiliare, una sala che molti di loro in passato avevano varcato insieme non solo come colleghi di schieramento ma anche come amici e nella quale ieri sera sono invece entrati come reduci di una campagna elettorale che li ha visti avversari.
La differenza principale è, ovviamente, rappresenta da chi occupa la poltrona del sindaco: ora a indossare la fascia tricolore è Dalla Valentina, mentre Gianluigi Mazzi, dopo dieci anni da primo cittadino, torna in minoranza, dove aveva iniziato la sua esperienza politica quindici anni fa.
La transizione di Mazzi dai banchi centrali, dove siedono sindaco e giunta, a quelli di destra, dove siede l’opposizione, è stata ancora più accentuata dal fatto che proprio lui, in quanto consigliere anziano con il maggior numero di preferenze ottenute, ha presieduto la prima parte della seduta consigliare, fino alla nomina di Pesce come presidente del consiglio, per poi appunto spostarsi nel nuovo posto assegnato dal decreto delle urne.
Una transizione sicuramente non facile quella di Mazzi, che d’ora in avanti sarà appunto consigliere di minoranza dopo aver guidato il Comune per due mandati. E così, una delle prime volte in cui si rivolge a Dalla Valentina, che fino a poche settimane fa faceva parte della sua giunta, Mazzi lo chiama “assessore”: si corregge immediatamente, ma l’errore non sfugge al diretto interessato che, poco dopo, in risposta a un intervento polemico di Mazzi stesso sulla nomina del presidente del consiglio, gli ricorda senza alcun indugio qual è il suo nuovo posto chiamandolo, appunto, “consigliere”.
Il consiglio si è aperto con la convalida dei consiglieri comunali e l’emendamento alla proposta di delibera dovuto al fatto che Elena Catalano (che è stata assessore nei due precedenti mandati e che, non essendo stata confermata in giunta dal neosindaco Dalla Valentina, avrebbe dovuto proseguire in questo mandato come consigliere) ha dato le dimissioni ancora prima di iniziare, considerando conclusa la sua esperienza amministrativa e volendo lasciar spazio a una persona più giovane.
Poi le nomine del presidente del consiglio, Edgardo Pesce appunto (che nel suo discorso, a tratti anche commosso, ha garantito l’impegno all’imparzialità nello svolgimento di questo ruolo), e del vicepresidente del consiglio, Nicolò Ferrari.
Il momento più solenne è stato quello del giuramento sulla Costituzione del sindaco Dalla Valentina (nel video sotto questo articolo): indossando la fascia tricolore, ha pronunciato quelle poche ma immense parole con gli occhi lucidi d’emozione e lo sguardo pieno della consapevolezza del senso di responsabilità che rivestire la carica di primo cittadino richiede e comporta. Poi l’espressione di un intento, dichiarato spesso anche in questi mesi: “Occorre eliminare la distanza fra noi amministratori e la cittadinanza, ricreare il rapporto di fiducia con il cittadino, che ci deve vedere come persone che vivono il territorio e ne condividono le problematiche”.
Dalla Valentina ha poi proseguito con un commento sulla campagna elettorale: “Ci sono stati degli scontri che hanno lasciato delle macerie a livello umano e personale nella nostra comunità, che ne esce spaccata. Ma noi della maggioranza vogliamo essere gli amministratori di tutti, sia di chi ci ha votato, sia di chi non ci ha votato, e la nostra missione nei prossimi cinque anni sarà convincere le persone delle nostre buone intenzioni e del nostro buon operare. Sono rimaste della macerie, dicevo, ma ora è il momento di ricostruire, perché una comunità come la nostra non deve vivere sulle divisioni”.
A questo appello all’unità è seguito poi un gesto concreto: Dalla Valentina è passato fra i banchi della sala a dare la mano a tutti i colleghi amministratori, cominciando da quelli dell’opposizione. E lì, è arrivata anche la stretta di mano con l’ex sindaco Mazzi, che era stato compagno di maggioranza per dieci anni prima della divisione per queste elezioni.
Tanti gli interventi che si sono quindi succeduti in sala dopo quello del sindaco Dalla Valentina, interventi che hanno dato voce ai pensieri e alle emozioni sia dei componenti di maggioranza che di quelli di maggioranza. Sono ovviamente intervenuti anche tutti i neo assessori, fra cui il vicesindaco Monia Cimichella che ha affermato: “Chi siede in un’istituzione comunale non deve mai essere fonte di imbarazzo ma sempre fonte di ispirazione”.
E ha quindi citato alcune delle sue fonti di ispirazione fra ex amministratori della politica locale, ma anche le sue fonti di ispirazione nella vita reale, cioè i genitori presenti in sala. E poi lo sguardo al cielo, e un saluto al fratello Michele, scomparso le 2007 ed amministratore a Sona prima di lei.
Fra gli interventi della maggioranza, anche quello di Busatta, nel segno della moderazione e della pacatezza che lo contraddistinguono: “È strano sedere da questa parte della sala, dopo dieci hanno dall’altra parte – ha esordito -, e questo significa che sono ora chiamato a un ruolo diverso dal precedente. Importante è che lo scontro politico sia sui contenuti e mai sulle persone, e questo sarà il mio approccio. Cercheremo di essere collaborativi, se la maggioranza ci permetterà di esserlo. A questa nuova amministrazione, formata per la maggior parte da persone con cui ho condiviso i precedenti dieci anni, auguro di riuscire a far fronte a tutti gli impegni a cui sarà chiamata”.
Non poteva certo mancare poi l’intervento di Mazzi che è tornato a parlare, come già fatto da altri prima di lui, della poca affluenza al voto: “Se posso fare una critica – ha detto – è alla cittadinanza: la comunità di Sona ha dimostrato di essere troppo lontana dalle istituzioni e di non dare valore a quel diritto e dovere che è il voto. In conseguenza di ciò, abbiamo un sindaco che ha il consenso di circa un quarto della popolazione, e sarebbe stato così anche se avesse vinto Busatta”. Poi Mazzi ha espresso l’amarezza per alcuni attacchi molto pesanti che hanno contraddistinto la campagna elettorale, per arrivare infine a concludere: “Ricordo a tutti che siamo stati avversari non nemici”.
Dopo gli interventi, l’ordine del giorno ha previsto l’approvazione delle linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato, l’elezione della Commissione elettorale comunale e la nomina dei membri della Commissione formazione elenchi giudici popolari per il periodo 2023-2028.
E così, con la prima seduta del nuovo consiglio comunale, hanno ufficialmente avuto inizio i lavori di questa nuova amministrazione.
Le foto del servizio sono di Mario Pachera.