Proseguiamo il nostro viaggio all’interno della minoranza della politica sonese. Dopo aver intervistato Flavio Bonometti, candidato Sindaco alle scorse elezioni col sostegno delle liste Progetto Comune e Lega – Salvini premier ed ora Consigliere di minoranza, incontriamo oggi Maurizio Moletta, candidato alle scorse elezioni con le liste civiche Noi per Sona e Testa e cuore per Sona.
Tra i sei membri della minoranza osserviamo, da una parte, un’opposizione coordinata tra due liste alleate, corrispondente al lavoro di cinque Consiglieri (due di Progetto Comune e tre della Lega); dall’altra, l’attività politica di Moletta.
Interessantissima la disposizione dei posti tra i banchi della minoranza durante i primissimi Consigli comunali: quattro Consiglieri con Bonometti su una fila, Moletta dietro.
Già questa è comunicazione politica. La posizione solitaria di Moletta ha potenzialmente trasmesso vari interrogativi: integrarsi col resto della minoranza (scelta difficile: con Bonometti c’è già stato qualche scontro, e con la Lega non si è mai percepita una grande intesa)? Aggregarsi alla maggioranza (non improbabile: in campagna elettorale c’è stato qualche scontro, ma più con il PD, che poi non si è candidato)? Accontentarsi di praticare un’opposizione solitaria? E la vicenda si fece caldissima quando Moletta fu nominato Vice Presidente del Consiglio comunale.
Consigliere Moletta, dopo la burrascosa vicenda della nomina è riuscito a fare politica serenamente?
Successivamente alla vicenda di nomina di Vice Presidente del Consiglio non ho più ricevuto attacchi. Semplicemente perché ho dato a loro ciò che volevano.
Non sembra dispiaciuto.
La Vice Presidenza del Consiglio comunale è un mero titolo onorifico, non serve assolutamente a nulla. Che lo abbia o no, non fa differenza. Prima di tutto sono un Consigliere che lavora per il proprio territorio. L’etichetta non vale nulla, le priorità sono altre.
E quali sarebbero?
Già prima che mi candidassi, dicevo che grazie allo sblocco del patto di stabilità è stato fatto molto per il territorio. L’amministrazione attuale ha vissuto di una luce riflessa, semplicemente e solo grazie agli stanziamenti sbloccati da parte dell’amico Renzi.
Ne abbiamo scritto sul Baco, e non poco.
Intanto, però, venivano messe in cantiere strade, scuole, ecc. Ora, a distanza ormai di un anno dalle elezioni, l’attività amministrativa è piatta.
Ce lo può dimostrare con qualche numero o un esempio?
Gli stanziamenti a bilancio riguardo alle manutenzioni stradali sono pari a 250 mila euro all’anno. Ciò corrisponde ad asfaltare appena due chilometri di strada. In un anno. Mi pare molto poco.
Una scelta dettata forse da bisogni più importanti? A bilancio ci sono altre voci con un peso maggiore.
È stato stanziato un considerevole importo per il polo scolastico di Lugagnano. Per carità, tutto bello e significativo, ma le altre tre frazioni meritano un’attenzione maggiore.
Per quale motivo “maggiore”?
Alla luce del calo della natività sofferto da San Giorgio, Palazzolo e Sona, occorre, a mio avviso, una visione più lungimirante. Ormai, le strutture scolastiche sono quasi obsolete e richiedono interventi mirati; è necessario iniziare a pensare alla realizzazione di un polo scolastico unico per le tre frazioni.
Un progetto che, se realizzato, potrebbe davvero cambiare le abitudini (e le comodità) di molti nostri concittadini.
Purtroppo, bisogna iniziare a fare i conti con la realtà: gli studenti sono sempre un po’ meno, i costi sempre più elevati, le risorse di entità inferiore.
Nonostante la coperta sia sempre più corta, quale altra priorità mette sul tavolo?
La sicurezza. Ora che ci avviciniamo alla bella stagione e si sono già verificati alcuni furti, penso sia opportuno rivedere l’organico della polizia, gestirlo in modo più efficace anche con la locale stazione dei carabinieri di Sommacampagna. In questa priorità faccio rientrare anche la sicurezza ambientale.
Si riferisce al caso Sun Oil, immagino.
Esattamente.
Il caso del dissequestro apre scenari di pesante incertezza. Qual è, a suo avviso, la strada da perseguire, stando così le cose?
Il dissequestro rappresenta due facce della stessa medaglia: da una parte, il primo cittadino viene sollevato da una gravosa responsabilità, e la comunità non paga più i costi di custodia del sito, in quanto spettanti al privato; dall’altra per gli amministratori locali è più complicato garantire la sicurezza ambientale, quindi la salute, ai propri concittadini.
Quindi la strada da percorrere?
Passare la patata bollente alla Regione, poiché questa non è distante dalla realtà territoriale e ha sia maggiori risorse economiche a disposizione sia maggiori possibilità di ottenere contributi finanziari. So che il sindaco si sta muovendo verso questa direzione.
Ma se ne sono già interessati anche diversi Parlamentari nazionali.
Ecco, ed è cambiata la situazione? No, zero. Quella degli Onorevoli mi è sembrata una sfilata: tutti bravi a interessarsene, ma poi nulla.
All’interno della Commissione ambiente siete aggiornati sul tema?
Purtroppo, poco; dovremmo essere, secondo me, più aggiornati. Se anche la minoranza fosse più coinvolta, mantenendo il rispetto delle parti, sicuramente il territorio non ne trarrebbe svantaggio, anzi.
Voltiamo pagina: capitolo TAV. San Giorgio sarà la frazione con maggiori interventi.
Altra questione interessante. Fui tra gli organizzatori della prima riunione ufficiale con la cittadinanza sulla TAV quando ero Consigliere durante l’amministrazione Conti; è un tema che conosco da parecchio tempo. La nostra frazione sarà interessata nella parte sud dell’autostrada, dato che verrà costruita una galleria artificiale oltre a quella naturale. In termini paesaggistici non verrà sottoposta a grandi mutamenti, il problema sarà sulla superficie a causa del passaggio di camion e operai. La collocazione dei cantieri sul nostro territorio, inoltre, non mi è ancora molto chiara.
Perché?
Sulle carte dei progetti ci sono delle indicazioni, ma gli uffici tecnici non hanno la certezza matematica della precisa collocazione dei cantieri. Io mi sono più volte interessato alla faccenda sia in qualità di consigliere sia come privato cittadino, ma non ho ottenuto riscontri significativi. La domanda che mi faccio è: vale la pena continuare col progetto TAV? Non poteva bastare realizzare in certe tratte dei binari di affiancamento senza impattare il territorio così brutalmente? Si tratta di un progetto degli anni ’90, ormai super obsoleto.
Simpatizza, quindi, per Toninelli? Insomma, per le scelte che ha fatto.
Toninelli non c’entra, simpatizzo per me stesso. (Risponde ammiccando NdR)
Entrambi, magari, attendevate un’analisi costi-benefici.
Che fossero maggiori i costi, era prevedibile. Ci sarebbe da aprire una bella parentesi sul perché in Italia i costi per la realizzazione di infrastrutture sono i più alti di tutta Europa. Per far ripartire l’Italia ci sono molte altre attività da fare, si possono creare migliaia di posti di lavoro, tra la pulizia dei fiumi e la messa in sicurezza di opere già esistenti.
In passato ha criticato la mancanza di coordinamento tra la politica e gli uffici comunali. Prima ha parlato di appiattimento amministrativo. I due elementi sono collegati?
Durante il 2019 alcuni dipendenti – aventi anche ruoli importanti – non lavoreranno più in Comune. Ad ora non emergono soluzioni particolari in grado di rimpinguare la carenza di personale. La priorità è trovare queste soluzioni, anche perché il nostro personale ha un carico di lavoro sempre maggiore.
Per quale motivo?
La maggioranza s’inventa sempre nuove iniziative, che vanno a sommarsi al carico di lavoro già esistente. Un esempio è la Centrale Unica di Committenza, non tanto per il principio dell’iniziativa, ma perché per alcune ore settimanali un nostro dipendente lavora presso il municipio di Valeggio, sacrificando il lavoro da fare a Sona. Ha più senso compiere questa attività con i dipendenti della Provincia al fine di essere più efficienti ed efficaci.
Ora cambiamo argomento. Sulle colonne della nostra rivista abbiamo scritto del consumo di alcol e stupefacenti da parte di adolescenti a Sona. Qual è il suo punto di vista della questione?
Partendo dalla mozione presentata in Consiglio comunale riguardo ai test antidroga da sottoporre ai Consiglieri comunali – mozione a cui ho votato contro dato che non sono né favorevole né contrario –, se fossi Sindaco o Assessore, oggi farei incontri mirati presso le scuole per far capire ai giovani cos’è realmente la droga e i pericoli e i danni che questa comporta. Occorre una sensibilizzazione anche riguardo all’AIDS, di cui si parla poco, pur essendo un fenomeno di certo non in calo.
Secondo lei, quindi, l’Amministrazione ha sbagliato a concedere il patrocinio al MAG in cui si è esibito Massimo Pericolo? Per quale motivo?
La domanda da porsi è se il Comune inteso come amministrazione comunale (cioè la maggioranza) fosse al corrente della lista di artisti che si sarebbero esibiti al MAG. Se la risposta fosse sì, la mia reazione sarebbe alquanto dura e negativa nei confronti di tutti coloro che hanno seguito la parte burocratica in seno al comune; in caso contrario, non posso puntare nessun dito contro nessuno. Cancellare un patrocinio è come cercare di richiudere un uovo quando la frittata è fatta. Avendo già deciso quali sarebbero stati gli artisti, il clamore sollevato è servito a fare pubblicità del tutto gratuita a uno degli invitati. Un emerito sconosciuto ai tanti concittadini. Mi auguro che in futuro vi sia più attenzione nel verificare prima chi si esibirà o chi vi parteciperà, valutando successivamte anche il patrocinio. Il patrocinio è una sorta di garanzia che il comune offre a un evento. Mi auguro e auspico che ci siano dibattiti su droga, prostituzione, malattie trasmesse sessualmente, rispetto civico e delle istituzioni. Il proibizionismo non ha mai risolto nessun problema, anzi. Mentre attraverso il dialogo e le parole si possono risolvere molti problemi.