Il Comune di Sona ha festeggiato i 150 anni dell’unità d’Italia con un programma ricco di iniziative e manifestazioni, organizzate in collaborazione con le associazioni del territorio. Le celebrazioni sono iniziate sabato 27 novembre a Lugagnano, nell’auditorium del centro parrocchiale di via Don Fracasso, con il concerto: «Da Custoza al Piave, l’unità d’Italia raccontata in musica». «L’Italia ci è stata consegnata una e indivisibile», è stato ricordato nell’intervento di apertura dell’Amministrazione Comunale, «e tale dobbiamo mantenerla al di là delle ideologie».
Sono stati poi commemorati i caduti di tutte le guerre e coloro che hanno dato la vita per difendere lo Stato; i cittadini che hanno onorato l’Italia con il lavoro onesto; coloro che si sono spesi per aiutare i più bisognosi; le donne, che hanno saputo conquistare ruoli sempre più prestigiosi all’interno della nostra società; i politici di tutte le parti che con integrità e rettitudine hanno agito per il bene comune; infine, tutti quegli italiani senza nome e senza volto che nel secondo dopoguerra sono stati gli autori del così detto miracolo italiano.
C’è stato inoltre l’invito alla cittadinanza ad esporre, il 17 marzo, una bandiera tricolore su finestre e balconi, invito che è poi stato effettivamente accolto. Sul palco sono saliti il corpo bandistico comunale, la corale Sant’Anna di Lugagnano ed il coro Il mio paese di Sona, diretti dal maestro Fabrizio Olioso. Attraverso le musiche e i canti sono stati rievocati i moti patriottici nazionali ed europei, i combattenti risorgimentali, i problemi dei primi anni dell’Italia unita.
Molto apprezzata è stata l’esecuzione delle opere di Verdi (l’Aida, il Nabucco e l’Ernani) e degli inni nazionali francese e tedesco. Tutti i brani sono stati introdotti dalla voce di Lucio Purgato, che ha di volta in volta spiegato il contesto storico di riferimento, richiamando fatti ed episodi che hanno segnato l’inizio di una nazione, che prima non era considerata nient’altro che un’«espressione geografica», secondo la celebre frase di Metternich. Alla fine del concerto è stata tagliata l’enorme torta a forma di Italia, con una candelina accesa per ciascuna regione, presentata ai partecipanti ad inizio serata, sulle note dell’Inno di Mameli.
La seconda manifestazione commemorativa si è tenuta sabato 19 febbraio nella palestra di Palazzolo. La frazione ha «rivissuto l’unità d’Italia» con lo spettacolo musicale del coro parrocchiale, diretto da Pietro Salvagno, e del gruppo ottoni della banda. A rappresentare ufficialmente l’amministrazione in questa occasione è stato il sindaco Gualtiero Mazzi. I diversi brani sono stati presentati da Corrado Melchiori, che ne ha tratteggiato brevemente la storia. Sono stati eseguiti: il «Va pensiero» dal Nabucco di Verdi, l’«Addio del volontario», la «Marcia di Radetzky», l’«Inno di Garibaldi», «La Vergine degli Angeli», «La Bandiera dei tre colori», la «Marcia trionfale», «O’ surdato innamorato», «La leggenda del Piave». Lino Filippi, Flavia Lonardi, Mariuccia Armani e Luigi Turata si sono alternati nella narrazione delle vicende risorgimentali. Durante la serata è stata anche ricordata una scritta, ancor oggi visibile, lasciata dalle truppe francesi in una casa di Palazzolo, che recita: «Passaggio dell’armata francese per la guerra di indipendenza italiana. 5 luglio 1859», firmata da Couvrier Caliste, zappatore del 91° reggimento di linea.
È stata poi rievocata la Carica dei Carabinieri, attraverso la proiezione di un filmato realizzato a Pastrengo. L’evento si è concluso con il risotto tricolore cucinato da Giuseppe Manara, chef degli Alpini, molto apprezzato dai presenti.
Il corpo bandistico e il coro Il mio paese hanno animato anche la manifestazione di sabato 5 marzo, che ha avuto luogo nel teatro parrocchiale di San Giorgio. Il concerto è stato accompagnato dalle letture della compagnia teatrale La Zattera di Sona. Sono inoltre state proiettate delle diapositive relative alle battaglie risorgimentali combattute nel nostro territorio. A fine serata, i presenti sono stati deliziati dal buffet tricolore.
Sempre San Giorgio, domenica 13 marzo, ha ospitato l’iniziativa «Quattro passi nel Risorgimento», la passeggiata storico-culturale promossa dal Comune di Sona, in collaborazione con l’associazione Sona in quattro passi. Ghiacciaia di Guastalla Nuova, Forni, Bulgarella e Guastalla Vecchia sono state le tappe del percorso, arricchito dal commento storico e dal contrappunto letterario-musicale.
Serata interessante anche quella di venerdì 11 marzo, con la proiezione del cortometraggio «Novembre-Le giornate di Trieste», diretto dal regista Alberto Guiducci e patrocinato dal Comune di Trieste e dalla Regione Friuli Venezia Giulia. La manifestazione, promossa dall’Assessorato alle politiche giovanili in collaborazione con il circolo Noi di Lugagnano, è stata organizzata nella sala K3 del centro parrocchiale di via Don Fracasso, nell’ambito della rassegna cinematografica «Cineinsieme 2011».
Per l’amministrazione era presente il consigliere di maggioranza Matteo Tinelli. Tema di riflessione sono stati i moti triestini del ‘53 e, in particolar modo, la storia di quei ragazzi che ne sono stati gli autori, da molti considerati «gli ultimi martiri del Risorgimento», a cui il presidente Ciampi ha riconosciuto nel 2003 la medaglia d’oro alla Memoria. Il filmato è stato poi commentato da Giovanni Adami, vicepresidente dell’associazione Ades (amici e discendenti esuli dalmati ed istriani).
Il 17 marzo, festa nazionale, è stata scoperta una targa commemorativa sulla facciata del Municipio di piazza Roma, in memoria di «tutti quei concittadini che contribuirono alla costruzione dell’unità d’Italia». Nel corso della cerimonia sono stati ricordati i principali momenti storici che hanno consolidato e rafforzato quell’identità nazionale che, è stato detto, «non può in alcun modo essere messa in discussione».
Il Consiglio comunale, riunito in sessione straordinaria, ha poi ospitato la lezione magistrale di Giorgio Borelli – professore ordinario di storia economica presso la facoltà di economia dell’Università di Verona – dal titolo: «Tra economia e politica: gli orientamenti delle classi dirigenti italiane nello stato unitario tra 1861 e la fine dell’800». Presenti, oltre a diverse autorità, anche alcuni ex sindaci di Sona: Flavio Bonometti, Giorgio Gatto, Renato Salvetti. Ad animare i festeggiamenti sono stati, ancora una volta, i musicisti della banda di Sona che hanno voluto, anche con la musica, parlare dell’unità d’Italia attraverso un punto di vista indubbiamente interessante e assolutamente non scontato. Oltre all’Inno di Mameli, sono infatti state suonate due marce poco conosciute, ma parecchio significative: la prima, di un compositore svizzero, ha rievocato l’esilio dei patrioti in Svizzera; la seconda, di origine brasiliana, ha invece ricordato l’emigrazione degli italiani nei decenni successivi all’unità. Le celebrazioni si sono concluse domenica 20 marzo, in piazza della Vittoria. A fare gli onori di casa, per la manifestazione conclusiva, è stato il sindaco Gualtiero Mazzi, che, dopo aver ringraziato tutti coloro che hanno collaborato all’organizzazione dei festeggiamenti, ha ribadito l’importanza di guardare al federalismo come ad una forma amministrativa che non risulta in contrasto con l’unità, ma ne rappresenta una forma.
Come da programma, la giornata è iniziata con l’alzabandiera presso la scuola Aleardi, da cui è partito il corteo delle associazioni combattentistiche e d’arma. C’è stato poi l’alzabandiera presso il monumento dei caduti, con la successiva deposizione della corona d’alloro. La manifestazione è stata molto partecipata dalla cittadinanza, che nella seconda parte della mattinata si è riunita in piazza Vittoria per seguire il concerto del corpo bandistico di Sona e della fanfara dei bersaglieri di Viadana.
Molto applaudito è stato anche lo spettacolo coreografico di «Danzagiocando» di Lugagnano e di «Scuola Danza Sona», che ha visto la partecipazione entusiasta e coloratissima di moltissimi bambini e bambine del nostro Comune. È stata inoltre inaugurata la mostra «Il nostro 150°», con i disegni dei bambini della scuole dell’infanzia e primarie locali, ed i lavori degli allievi dei corsi di ceramica e pittura dell’Università popolare di Sona.
L’esposizione si è rivelata senza dubbio di grande impatto emotivo. I nostri cittadini hanno mostrato, nelle loro piccole-grandi opere, una grandissima sensibilità e un’enorme capacità di rielaborazione storico-concettuale rispetto agli eventi che abbiamo rievocato quest’anno. Nella sede delle Poste è stato poi presentato lo speciale annullo postale dedicato al 150esimo anniversario del tricolore.
La cronaca di queste manifestazioni, indubbiamente riuscite nel loro intento commemorativo, non può che concludersi rivolgendo un plauso a tutti coloro che si sono spesi affinché il messaggio racchiuso in questo anniversario storico arrivasse a tutti i cittadini, anche ai più piccoli, del nostro Comune.